venerdì 4 dicembre 2009

Metti una serata, con Mr L.

L'idea di Bee, quella di recensire un film, coincide con quella che voleva essere davvero la mia prima recensione in un blog, con una variante: parlerò di un concerto. 
Ieri sera, al Palatrento (sì sì, palatrento mica micio micio bau bau!) si è tenuto il concentro "De Andrè canta De Andrè". 
Il biglietto, di certo non economico, mi è costato 40€ e man mano che il giorno del concerto s'avvicinava il dubbio d'essere caduto in una porcata commerciale era forte. 
Appena prima d'entrare però, una delle persone come riporta la frase di Cristiano "si son messi tutti a cantare le canzoni di mio padre, perché non posso farlo io?". Questo, a onor del vero, è un punto a vantaggio di C; come poi racconterà era suo papà a chiamarlo così "C". 
In sala, le tribune erano gremite e anche i posti da vip (di cui ero imbarazzato possessore) pure. L'atmosfera era proprio bella, gente di ogni tipo. Il mio occhio clinico, però, fila dritto al mixer e scorge con piacere un nome familiare. Nome che però non dirò per rispetto di alcuni che potranno leggere. 
"E' lo stesso fonico di Fabrizio? non ci credo..." 
Per chi non conoscesse questo aneddoto, io ho avuto l'onore di fare da montatore del palco di FdA a Bolzano nel lontano 1998. Onore che poi si trasformò in barzelletta poiché mi fermai con altri 2 a sentire il soundcheck e lo stesso de Andrè seppi che disse "ma devono proprio stare lì a sentire quei ragazzi?".
Il tutto però si concluse con la signorilità perché a fine concerto, ringraziando il suo staff, aggiunse anche un ringraziamento a tutti i montatori del palco di cui sapeva il numero: 36.
Ma torniamo a Cristiano.
"Stesso fonico, quindi rifarà paro paro le canzoni del babbo? oddio che palle... "
Shhhh inizia
Uhm, ma con che diavolo di canzone inizia? Megu Megun? coraggioso.
Il concerto prende corpo, con aneddoti raccontati e via via diverse canzoni dalle più blasonate a chicche da b-side. Tutte, magicamente, con arrangiamenti nuovi e un sapore decisamente più moderno e nuovo. Un sapore... da Cristiano de Andrè. 
A parte una piccola deriva terribilmente pop in Se ti tagliassero a pezzetti, le altre sono stato molto coinvolgenti e una, in particolare, emozionante. Davvero emozionante.
Cristiano merita, a pieno diritto, di portare avanti questa tournée: la voce, la bravura e l'intenzione di questo progetto gli sono a sostegno.



"... continuerai a farti scegliere o, finalmente, sceglierai?"